Collegamento impianto fotovoltaico alla rete: come fare?
L’allaccio fotovoltaico, ovvero il collegamento impianto fotovoltaico alla rete elettrica nazionale, è una fase imprescindibile da compiere quado si decide di installare un impianto FV, affinché questo diventi a tutti gli effetti operativo e inizi a produrre elettricità.
Sai però quali sono i requisiti e le autorizzazioni necessarie per procedere all’allaccio, le procedure da seguire e i relativi costi e tempistiche? Per saperne di più, prosegui la lettura! Partiamo dai requisiti basilari.
Installare un contatore bidirezionale
Per procedere all’allaccio dell’impianto fotovoltaico, bisogna per prima cosa dotarsi di un contatore elettrico bidirezionale, vale a dire un contatore in grado sia di misurare l’energia prelevata dalla rete, addebitata poi in bolletta, che quella immessa in rete, poiché prodotta in eccesso e non consumata.
La maggioranza delle case in Italia ha un contatore elettrico già predisposto per il fotovoltaico. Pertanto, basterà semplicemente far modificare da remoto un’impostazione dal Gestore per renderlo bidirezionale. Se invece la casa nella quale si va ad installare l’impianto è dotata di contatore analogico, sarà necessario sostituirlo completamente con uno elettrico.
Ottenere le autorizzazioni richieste
Sbrigata la questione del contatore, è fondamentale ottenere le autorizzazioni amministrative richieste per poter procedere.
I piccoli impianti fino ad una potenza massima di 20 kW, in quanto progetti di edilizia libera, non richiedono particolari autorizzazioni, fatto salvo il caso in cui l’abitazione non si trovi in una zona con limiti paesaggistici. Tutto ciò che occorre fare è inviare preventivamente una comunicazione scritta all’ufficio tecnico del Comune di riferimento e, in assenza di riserve da parte dei quest’ultimo, si potrà procedere con l’installazione dell’impianto.
Per gli impianti di grandi dimensioni e per i casi più complicati che implicano zone sottoposte a particolare tutela o che modificano la sagoma, la volumetria e la destinazione d’uso della casa, la competenza ricade sotto la Provincia, la Regione o la Soprintendenza. In questo caso è necessario presentare una pratica con tanto di valutazione di impatto paesaggistico.
A prescindere dalle dimensioni dell’impianto, una volta ottenute le autorizzazioni richieste, gli installatori potranno procedere con l’installazione dell’impianto.
Iter allaccio fotovoltaico alla rete
Parlando invece delle procedure vere e proprie di allaccio dell’impianto alla rete elettrica, distinguiamo due diversi iter: l’iter semplificato e quello ordinario. Analizziamoli insieme uno alla volta.
Iter semplificato: condizioni e procedura
Come si evince dal nome stesso, l’iter semplificato consente di effettuare l’allaccio fotovoltaico più velocemente rispetto a quello ordinario. Per poterne usufruire, è necessario soddisfare alcuni requisiti:
- L’impianto va installato presso clienti finali che già dispongono di un’utenza elettrica attiva in bassa tensione, ovvero di un contatore. Pertanto, nel caso degli edifici di nuova costruzione che ancora non dispongono del contatore, non sarà possibile usufruire della procedura semplificata;
- La taglia dell’impianto deve avere una potenza minore o uguale alla potenza già disponibile in prelievo per l’utenza già esistente;
- La potenza nominale massima dell’impianto che si va ad installare non deve superare i 20 kWp;
- Parallelamente alla richiesta di installazione, va fatta domanda al GSE (Gestore dei Servizi Energetici) per l’allacciamento con regime di scambio sul posto;
- Sullo stesso punto di prelievo e appoggiati alla stessa utenza elettrica non deve essere presente alcun altro impianto di produzione;
- L’area sulla quale si andrà ad installare l’impianto non deve essere soggetta a vincoli.
Bene! Ora che abbiamo analizzato i requisiti da soddisfare, vediamo qual è la procedura da seguire con l’iter semplificato:
- Per prima cosa, il soggetto richiedente deve compilare ed inviare online al Gestore di rete la Parte I del cosiddetto Modello Unico, da inoltrare prima di dare inizio ai lavori. Insieme alla Parte I va allegata una copia del documento d’identità del richiedente ed uno schema elettrico unifilare dell’impianto redatto da un esperto;
- Entro 20 giorni lavorativi il Gestore ha l’obbligo di inoltrare tale comunicazione al Comune, dare il via alle pratiche di connessione e di fare richiesta al GSE.
Da sottolineare è il fatto che qui l’utente si relaziona sempre e solo con un unico interlocutore, ovvero il Gestore di rete. È infatti sempre e solo quest’ultimo a comunicare con il Comune e il GSE e inviare loro tutta la modulistica del caso, nonché ad addebitare direttamente al richiedente gli oneri per l’allaccio.
- A lavori conclusi, l’utente dovrà trasmettere al Gestore di rete la Parte II del Modello Unico, il regolamento di esercizio e una serie di allegati richiesti;
- Entro 10 giorni lavorativi il Gestore di rete dovrà procedere all’attivazione dell’impianto e, anche questa volta, sarà quest’ultimo a farsi carico di tutte le questioni finali burocratiche.
Riassumendo, con l’iter semplificato il Gestore di rete impiegherà circa 30 giorni lavorativi per attivare l’impianto, a meno di complicazioni. E per quanto riguarda i costi invece? L’allacciamento mediante iter semplificato prevede un costo di circa 100 € + IVA.
Iter ordinario
Per tutti quei casi in cui non è possibile usufruire della procedura semplificata, verrà applicato l’iter standard ordinario. Qui, a differenza dell’iter semplificato, è l’utente che deve farsi carico personalmente di ogni passaggio.
- Dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie per poter installare l’impianto, prima dell’inizio dei lavori, occorrerà fare domanda di connessione al Gestore di rete tramite compilazione online del modello standard (reperibile sul sito del gestore selezionato), un modello chiaramente diverso dal Modello Unico dell’iter semplificato.
A tale documento andranno allegati:
- la planimetria catastale dell’immobile sul quale verrà installato l’impianto FV;
- la carta tecnica regionale dell’area sede dell’impianto (solo nel caso in cui si richieda un nuovo punto di connessione rete);
- una copia della ricevuta di pagamento della richiesta di connessione dell’impianto fotovoltaico;
- il progetto elettrico.
- Il secondo step prevede la richiesta di formulazione di un preventivo, che può essere più o meno oneroso in base alla potenza di immissione dell’impianto.
- Ricevuto il preventivo, questo rimane valido per 45 giorni, entro i quali l’utente dovrà accettarlo e versare la somma richiesta mediante bonifico.
- A seconda dei casi, i tempi necessari per effettuare l’allaccio possono oscillare tra i 30 e i 90 giorni, o anche di più.
In linea generale, per i lavori più semplici sono previsti circa 30 giorni di tempo, per i lavori più complessi circa 90. Questi 90 giorni possono però diventare 105 per ogni Km di linea da dover realizzare in media tensione eccedente il primo Km.
Iter ordinario: i costi
L’iter ordinario prevede 2 tipi di costi: i costi per la richiesta di prevenivo di cui abbiamo parlato sopra e i costi per gli oneri di connessione.
Il costo per la richiesta di preventivo varia in base alla potenza di immissione. Considerando però che un impianto FV residenziale non supera più di 6 kW in media, il costo ammonterà a 36,60 € (30,00 + IVA).
Il costo degli oneri di connessione per un impianto privato, invece, varia da 122 a 300 €, dipendentemente dalla potenza dell’impianto.
In breve
- Prima di procedere all’allaccio dell’impianto fotovoltaico, è necessario accertarsi di disporre di un contatore bidirezionale e di ottenere tutte le autorizzazioni richieste.
- L’iter abbreviato consente una procedura più facile ed economica, ma per accedervi bisogna soddisfare determinati requisiti.
- In tutti quei casi in cui non può essere usata la procedura semplificata trova applicazione l’iter ordinario.
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