Differenza tra kW e kWh: facciamo chiarezza
Kilowatt e Kilowattora - due termini ampiamente usati nel mondo dell’energia elettrica che possono sembrare molto simili tra loro, ma che in realtà esprimono concetti totalmente diversi. In questo articolo approfondiremo la differenza tra kW e kWh.
Saper distinguere tra kW e kWh è fondamentale per analizzare correttamente le specifiche delle proprie bollette e dunque saper analizzare i consumi effettuati. Ecco quindi che abbiamo pensato di scrivere un blog per delineare le principali differenze tra le due unità di misura. Non ci resta che augurarti una buona lettura!
Cosa sono i kW?
Il kW è un multiplo dell’unità di misura della potenza elettrica (W=J/s), ovvero la quantità di Energia (Joule) assorbita in un secondo. Un kW corrisponde a 1.000 Watt, unità di misura base della potenza. Considerando che però il Watt è troppo piccolo rispetto alla potenza che un impianto domestico in media è in grado di assorbire, è prassi comune utilizzare come unità di misura il suo multiplo, ovvero il kW.
Quando un utente seleziona un fornitore di energia elettrica per alimentare la propria abitazione, stipula un contratto per la fornitura di un certo numero di kW. In relazione a quanto appena affermato, è importante sapere che i kW esprimono la potenza impegnata e disponibile per il prelievo dal contatore elettrico. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Potenza impegnata e disponibile: cosa sono?
Partiamo dalla definizione di potenza impegnata. Tecnicamente definita come potenza contrattualmente impegnata, corrisponde al numero di kW del contatore messi a disposizione da contratto dal fornitore selezionato. Per le utenze residenziali variano solitamente da 1,5 kW per le abitazioni più piccole fino di 10 kW per quelle più grandi.
La potenza disponibile, invece, corrisponde alla potenza impegnata con l’aggiunta di un 10% ed esprime la potenza massima che effettivamente viene concessa ad un utente.
Potenza disponibile = potenza impegnata + 10%
È importante conoscere il valore della potenza disponibile, perché se si supera tale valore, ad esempio azionando troppi elettrodomestici contemporaneamente, che consumano più energia di quella prevista dal contratto, si rischia di far saltare l’interruttore del contatore della luce.
Da notare che viene aggiunto un 10% alla potenza impegnata per garantire al consumatore una soglia di tolleranza minima e non far scattare subito il contatore generale.
Non ti è ancora chiaro? Facciamo un piccolo esempio: se il tuo contratto prevede la fornitura di una potenza impegnata di 3 kW, il tuo consumo istantaneo non potrà superare il valore dato dalla somma tra 3 kW e il 10% di 3 (ovvero 0,3). Dunque, se superi 3,3 kW, molto probabilmente ti salterà la corrente in casa.
Per ricollegarci a quanto enunciato qualche paragrafo più su, ovvero che i kW esprimono la potenza impegnata e disponibile, possiamo ora affermare che i kW corrispondono alla potenza elettrica messa a disposizione all’utente.
Una definizione di kWh
Passiamo ora alla definizione di kWh. Il kWh, a differenza del kW, è l’unità di misura dell’energia elettrica e indica la quantità di energia consumata in un intervallo di tempo pari a un’ora.
Conoscere questo valore è davvero importante per saper leggere una bolletta e capire come ottimizzare i propri consumi quotidiani. Nella bolletta della luce troviamo infatti il consumo di elettricità relativo ad un determinato periodo espresso in kWh. Il contatore della luce registra il consumo di energia che utilizziamo in casa calcolando i kWh prelevati dalla rete elettrica.
Dunque, qual è la differenza tra kW e kWh?
Riassumendo, la differenza tra Kilowatt (kW) e Kilowattora (kWh) sta nel fatto che i kW rappresentano la potenza istantanea erogata dalla società di fornitura alle abitazioni private e alle aziende, mentre i kWh rappresentano il consumo di energia elettrica da noi effettuato nell’arco di un determinato periodo di tempo.
Kilowatt: potenza erogata
Kilowattora: consumo di energia elettrica
Conversione da kW a kWh
Trovare la correlazione da kW a kWh permette di calcolare il consumo degli elettrodomestici che abbiamo in casa. Questo calcolo è fondamentale in primis per il nostro portafoglio, ma soprattutto per ridurre sprechi inutili a vantaggio dell’ambiente.
Tutto ciò che devi fare è effettuare un semplice calcolo matematico, ovvero moltiplicare la potenza dall’elettrodomestico – espressa in Watt o Kilowatt – per il tempo di utilizzo dell’apparecchio stesso.
Energia [kWh] = Potenza [Kw] x Tempo [ora]
Ecco un esempio: se un televisore da 100 W = 0,1 kW rimane acceso per 2 ore, il suo consumo sarà pari a 0,200 kWh.
Va specificato però che per alcuni elettrodomestici questo calcolo non è applicabile perché la situazione si complica. Per apparecchi come la lavatrice o il ventilatore non è possibile determinare il consumo di energia semplicemente moltiplicando la potenza indicata sulla targhetta retrostante per il tempo di utilizzo. Questo perché la loro potenza assorbita non è fissa, ma variabile. La potenza della lavatrice varia, infatti, a seconda della temperatura impostata e il ventilatore assorbe più o meno potenza a seconda della velocità.
Ora che conosci la differenza tra kW e kWh, riuscirai a leggere e comprendere al meglio una scheda tecnica, ad esempio, di un accumulo fotovoltaico.
In breve
- KW e kWh sono due unità di misura apparentemente simili tra di loro, ma in realtà completamente differenti;
- I kW rappresentano la potenza istantanea erogata messa a disposizione alle abitazioni private;
- I kWh rappresentano il consumo di energia elettrica effettuato nell’arco temporale di un'ora.